Presentazione al volume del prof. 
				Franco Emilio Carlino
					
					
					Mandatoriccio storia di un feudo.
					Dal Nobile Casato dei Mandatoriccio 
					di Rossano alla blasonata famiglia dei Sambiase di Cosenza. 
					Dai Toscano-Mandatoriccio fino all’Unità d’Italia. 
					
					
					
					
					Imago Artis Edizioni, Rossano 
					2016.
					
					
					Dopo 
					la interessante presentazione del libro di Carlino a 
					Mandatoriccio, non volevo disertare l’importante e 
					stimolante appuntamento culturale rossanese. Pertanto, sarò 
					vicino all’Autore attraverso il presente contributo scritto, 
					che lo stesso si farà carico di far leggere in mia vece in 
					maniera da portarlo alla vostra attenzione.   
					
					
					Saluto 
					tutti i presenti, il tavolo della presidenza con i due 
					sindaci di Rossano e Mandatoriccio, che ho avuto l’occasione 
					di conoscere, l’Assessore alla Cultura del Comune di 
					Rossano, i relatori e l’editore. 
					
					
					Sono 
					contento che l’editoria sia attenta ai problemi anche 
					storici e abbia il coraggio di pubblicare opere 
					interessanti, di grande rilevanza ed è anche importante che 
					i responsabili politici e non solo siano di sostegno a 
					queste operazioni di cultura.  
					
					
					Articolerò 
					l’intervento su tre aspetti: un giudizio sull’opera, quindi 
					presentazione, metodo storico, valore.
					
					
					Il 
					libro di Franco Carlino presenta un lavoro storico di 
					cospicuo interesse e di grande spessore culturale, e per più 
					di una ragione che di seguito esporrò. 
					
					
					Anzitutto 
					è un testo che si legge con piacere anche al di là della 
					numerosità delle pagine; Il periodare è molto fluido e la 
					scelta dei termini non è tecnicistica o circonvoluta, ma 
					piana ed agevole; il lettore anche non specialista trae 
					indubbio beneficio da questa caratteristica. 
					
					
					
					Il 
					testo è inoltre ben argomentato; le difficoltà di natura 
					storico-interpretativa sono sciolte in ipotesi a volte in 
					modo definitivo ed a volte in modo interlocutorio in attesa 
					di ulteriori dati di ricerca. 
					
					
					Sul 
					profilo della metodologia storica seguita dal Carlino 
					si osserva l´ossequio a questi criteri scientifici che provo 
					a sciogliere discorsivamente: 
					
					
					a) riporto completo, 
					quando possibile, delle diverse ipotesi presenti in 
					letteratura, anche quelle che, sulla base di più recenti 
					acquisizioni, sono da ritenersi superate; 
					
					
					b) sulle diverse ipotesi 
					rilevate, il Carlino evita giudizi qualitativi; c´è 
					grande rispetto, anche per le teoresi interpretative magari 
					più azzardate; ciò che è importante per l´Autore è che 
					nulla di ciò che si è scritto su Mandatoriccio, nei suoi 
					più diversi risvolti, vada perduto; sarà poi anche il 
					lettore ad interloquire con l´opera, e, quindi, a formulare 
					una propria visione. Ciò non significa che l´Autore rinunci 
					ad una propria valutazione; tutt´altro; 
					
					
					c) nel riportare stralci di 
					altre opere, Carlino non si limita al testo per così dire 
					principale, ma estende l´abstract anche alle relative 
					note. È un modo di procedere nuovo e stimolante perché, 
					riportando testo e note, si consente al lettore, ed allo 
					storico di professione in particolare, di prendere visione 
					del lavoro di ricerca che sta dietro alle asserzioni 
					storiche; non è un´appropriazione indebita del raccolto 
					altrui, ma completezza di riferimento delle fonti e 
					rispetto, o se si vuole, valorizzazione, della paternità dei 
					riferimenti; 
					
					
					d) il dato particolare 
					illumina il dato generale e viceversa; il continuo 
					rimando tra storia locale e storia generale, ovvero 
					questa volontà, riuscita, di inquadrare il dato particolare 
					nel più ampio riferimento generale, ma anche il fatto di 
					inverare il dato generale in quello particolare, è un 
					criterio scientifico di prima grandezza; 
					
					
					e) si nota anche una 
					completezza negli oggetti della ricerca; il Carlino 
					affronta i diversi aspetti tipici di una monografia 
					municipale: le origini, geografia, ambiente, topografia, 
					urbanizzazione, flussi demografici, economia, profilo 
					sociale, genealogie e araldica; ed altro ancora; 
					
					
					
					f) l´indagine del Carlino 
					esplora non solo le fonti letterarie, presenti e 
					disponibili, ma anche quelle d´archivio di cui ne cito solo 
					due: lo Status animarum omnium existentium del 10 
					aprile 1743; e l´atto dell´elevamento dell´arcipretura 
					locale in Chiesa parrocchiale: erectionis 
					archipresbyturatus in Parochialis Ecclesia Casalis 
					Mandatoritii del 1708; la Chiesa dedicata ai ss. Pietro 
					e Paolo era ai tempi del duca Teodoro dedicata a San Nilo, 
					il santo rossanese cui era devoto il duca. Non è da 
					sottacere che Teodoro godeva dello ius patronatus e 
					quindi del connesso ius presentandi del sacerdote per 
					la Chiesa di San Nilo di Rossano; l´arcivescovo Andrea 
					Adeodati e Felice Nicola scelsero di dedicare la Chiesa 
					matrice ai principi degli Apostoli. 
					
					
					L’Autore 
					non è nuovo a esplorare la sua Mandatoriccio. Con altre 
					opere, in passato, ha anche scandagliato aspetti di natura 
					linguistica e cosi via quindi io credo che di questo 
					dovremmo essere grati.
					
					
					Con 
					quest’opera, a mio parere, Carlino, chiudendo un mosaico, ha 
					dato una identità al passato ed al presente di 
					Mandatoriccio; mancava un testo organico che raccogliesse, 
					insieme con altre acquisizioni, quanto già scritto e lo 
					sussumesse in un discorso storico unitario e di ampio 
					respiro. Ebbene l´Autore ha operato proprio in questa 
					direzione, cioè di scoperta e valorizzazione della memoria 
					storica, anche attingendo in qualche caso a fonti orali
					pur importanti per uno storico; esse sono documenti 
					viventi da considerare nel loro esatto valore mediante 
					corroborazione scientifica, ove necessaria. 
					
					
					
					Concludo 
					affermando che, per la ricchezza dei riferimenti e per la 
					qualità metodologica seguita, il libro di Carlino è un 
					lavoro di ricerca storica di grande valore, in grado di 
					stimolare ulteriori indagini, più intense curiosità e più 
					approfondite analisi. 
					
					
					Bolzano, 15 settembre 2016
					
					
					
					
					Mario Falanga, storico, giornalista, docente presso la 
					Libera Università di Bolzano.