Galleria fotografica  

www.francoemiliocarlino.itPresentazione: 

Volume 1°

Trame di Continuità - La Calabria e lo Ionio cosentino sino alla nascita del Casale di Mandatoriccio

 

 

 
 
 

Mirto Crosia (CS) Il Castello 1984

Foto Archivio Mario Massoni - Rossano

 

Delegazione Comunale Mirto Crosia

Mirto

Domenica  15 Dicembre 2013 - Ore 17,30

  Convegno: "Il Ducato di Crosia dei Mandatoriccio"

Manifestazione organizzata dall’Amministrazione Comunale di Crosia, Associazione Culturale “Roscianum” e dall’Associazione Culturale Soci@l

Mirto-Crosia (CS) Il Castello 1984

  Foto Archivio Mario Massoni - Rossano

 
 

 

 

 

 

Clicca sulle foto per ingrandirle

18-11-14

Indietro

 

Avanti

     

Home

Pubblicazioni

Rubrica

Eventi

Rassegna

Storie

Link

Contatti

Fotografia

News

Iniziative

Luoghi

Interessi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Book fotografico dell'evento

 

   

 

L'invito per la presentazione   L'Autore   Momenti dell'incontro
     
L'intervento del sindaco G. Aiello   L'introduzione del l'Editore S. Ferrari
   
La relazione di Pierpaolo Cetera   L'intervento di Mario Massoni
   
Il pubblico
     
    Alcuni momenti dell'evento    
     
L'autore del libro

Relazione di Pierpaolo Cetera (Mirto, 15 dicembre 2013)

 Ricerche bibliografiche sulla Crosia medievale e moderna.

Possiamo dire che il libro di Franco Emilio Carlino è un frutto di una pietas loci, ed è quindi indispensabile al rinvenimento di quel sentimento -a volte esauribile per via delle delusioni e dell’indifferenza delle comunità d’appartenenza - dell’amor per il proprio luogo. Ecco che ben vengano questi lavori e noi siamo contenti di divulgare e sottoporre a tutti quei cittadini aperti verso la cultura scritta.

La testimonianza di presenza umana nei nostri luoghi[1] è attestata per un lungo periodo che parte dal tardo neolitico (scoperte di tombe, monete e relativi suppellettili) sino all’ellenico, attraversa il periodo imperiale e giunge nell’Alto medioevo.

Nel volume di Franco Emilio Carlino questo specifico territorio è trattato in più luoghi e nello specifico paragrafo introduttivo delle pagg. 24-27; comunque è tutto il territorio ad interessare questo lavoro ciò sta a indicare una sorta di avvenuta intersecazione fra le diverse vicende storico-sociali dei territori della Calabria ionica.

Nostra intenzione è fare un salto nel tempo e avvicinarci alla “recente” epoca ove sia possibile documentare i “fatti sociali, politici ed economici” della comunità del territorio di Crosia. Ci serviremo, in un primo momento di questa ricerca bibliografica, della tradizione erudita.

Il Barrio, il padre degli antichi storici calabrese, scrive prima su Calopezzati e …

<< Su+binde (subito dopo) Chrysiam castellum est cù olei copia, Abest a mari m.p. ÿ  in hoc agro nascutur cappares, et siliqua (garrubba) silvestris, in littore fontes (litorale con fonti d’acqua – “centofontane”?) frequentes sunt dulce manates aqua … >> (De Antiquitate et situ Calabriae [1571], pag. 379).

Trent’anni dopo nell’opera di Marafioti, nella parte riferita a Crosia, ricalca quella del Barrio: << … il primo castello che si incontra è uno chiamato Crisia lontano dal mare quasi per ispazio di due miglia; il particolare da lodarsi è che nelle maremme di questo castello incanto quali all’onde del mare scaturiscono acque dolci, à punto come nelle arene del lido di Reggio. Qui il paese abbonda di oglio, e in tutti gli convicini luoghi nascono spontaneamente capperi, acroscini (un arbusto ) e le silique selvagge(v. supra) In questi si piccioli castellotti non occorre antichità la quale sia degna di particolare memoria >>, (Girolamo Marafioti, Croniche et Antichità di Calabria, 1601, pag. 200). Dove “antichità” è chiaramente riferito a manufatto di degna menzione.

E, ancora, Giovanni Fiore, il terzo antico storico preso in considerazione, scrive  << Crosia.

Giovanni Batista Nola Molise[2] (storico crotonese della prima metà del seicento, ndr) l’abbrevia nella pronunzia riprendendo il volgo, perché comunemente l’allunghi. Barrio e Marafioti la scrivono Chrisia o Crisia; però non si pigliano briga a dimostrarne l’origine; onde io la conghietturo di non troppo alto comincimento; e lo notò ancora Marafioti allargando la considerazione a tutte le Abitazioni all’intorno. Ha buon territorio (ripete le formule di Barrio)

Si annovera con cento fuochi, ed ha titolo di Duca della famiglia Mandatoriccio. Oggi la possiede per dote la famiglia Sambiasi Cosentina, con il medesimo titolo di Duca >>. (Della Calabria illustrata, Giovanni Fiore di Francica, 1691)

Proprio a smentire un lascito dell’antica storiografia poco lusinghiero sulle origini di Crosia sono numerose le recenti pubblicazioni che ricostruiscono le vicende nel corso dei secoli.

La Storia di Crosia, quindi, presenta un congruo numero di riferimenti bibliografici: saltando qualcuno ci accingiamo a indicarne i più rilevanti per la nostra disamina. I principali dizionari geografici e storici (dal Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva,  ed. del 1703, al  L. Giustiniani, ed. fine ‘700 -inizio ottocento, sino a quello odierno di Gerard Rohlfs nella riedizione del 1974 del Dizionario toponomastico e onomastico della Calabria) sono avari nell’introduzione di altre notizie. Di quest’ultimo è riportato dal nostro autore come continuatore della fascinazione lessicale, attribuita a Lenormant – il grande archeologo e storico francese- del famoso Chrusea “ luogo d’oro” che non ha nessun riscontro documentale. Ed a un altro tipo di “oro” – giallo e altrettanto prezioso- è possibile attribuire una prima interessante notizia: è proprio il testo di Rohlfs a suggerire al filologo Gianfranco Fiaccadori la prima indicazione di un luogo chiamato Mrtys o Mrtws nell’opera del medico e filosofo ebraico Donnolo Shabbetay vissuto nel X° secolo d.C. (quindi un contemporaneo di S. Nilo di Rossano). Questo luogo, Mirto, è citato nel “Sefer ha Mirquhot” (Libro dei rimedi medici e farmacologici) per via del suo straordinario miele che era lì prodotto.

Nelle secoli che avanzarono diversi furono i nomi associato al “fundus” (inteso come podere) Mirto, come vedremo.

Il primo storico del novecento ad occuparsi compiutamente di Crosia- Mirto è stato Gustavo Valente: la sua “Storia di un paese” (edizioni tipografiche S.C.A.T. di Cosenza, 1958) era stata voluta dal dott. Paolo Buri allora direttore generale dell’Opera per la valorizzazione della Sila”(OVS). Pur nella breve esposizione, il saggio di Valente è ricco di notizie e suscita tuttora un forte interesse in più direzioni d’indagini. Siccome riprenderemo questi spunti citeremo sempre questa fonte. 

Diversi i cenni a Crosia nel più importante lavoro di storia locale del nostro territorio: mi riferisco alla “Storia di Rossano” di Alfredo Gradilone.

Nel 1983 per i tipi delle Edizioni Pellegrini di Cosenza è stato pubblicato dagli autori Catalano-Scaramuzzo-Tolone, una “Breve Storia della Calabria Jonica Cosentina e di un suo paese: Crosia”, ove si accenna a una narrazione su Crosia ricalcata su quella fatta da Gustavo Valente nel 1958. L’interesse di questo volume è l’indagine demologica sui riti, usi e costumi, le tradizioni, il senso religioso e d’alcuni aspetti della vita del passato.

Del 1998 è la breve pagina dedicata a Crosia e curata da Luigi Voltarelli dove si scrive di “ben trentatrè feudatari, da Matteo di Cariati ai Sanbiase (sic!)” hanno regnato in queste terre; (si tratta di una guida voluta dall’Assessorato provinciale al Turismo e dalla Comunità montana Sila Greca). Luigi Voltarelli, a sua volta, è autore di una “storia di Crosia” che rientra nell’alveo di opere divulgative e, forse, la più esaustiva finora prodotta.

Del 2000 è la pagina di Luigi Bilotti sugli “Itinerari Culturali nella provincia di Cosenza”-  che ricalca il libro Crosia scritto da Ilario Principe ed E. Filippelli- ove si sostiene che si tratta di un paese medievale (e nulla più). Più recenti sono i cenni sparsi in diverse pubblicazioni curate dal G.A.L. che ha sede in Mirto. Proprio nel volumetto curato dai cosentini Ilario Principe e Elena Filippelli troviamo le citazioni delle prime fonti storiche su Crosia: si tratta del pagamento (cedola) della decima pari a 3 tarì e 5 grani (spiegheremo successivamente il valore così espresso). A ricevere il tributo –pari alla decima parte del reddito netto ricavato dal lavoro o dalla terra-  è un certo Basilius cappellano della Chiesa crosiota. Siamo nel 1325.

Venendo ai nostri giorni, strutturata è la breve descrizione di Crosia fatta da Franco Emilio Carlino nel libro che stiamo presentando, come abbiamo già accennato.    (leggi tutto)

LA BACHECA

   

La Presentazione  Avv. Angelo Donnici, Sindaco di Mandatoriccio - Avv. Maria Parrotta, Assessore alla cultura

La Prefazione: Mario Falanga, Prof. Libera Università di Bolzano

La Relazione: di Pierpaolo Cetera, Presidente Associazione Soci@l - Presentazione del volume di Franco Emilio Carlino Trame di continuità: La Calabria e lo Ionio cosentino sino alla nascita del Casale di Mandatoriccio (volume I), Ferrari editore (2013). Pdf         30 ottobre 2013

L'Intervento di Mario Massoni, Presidente Associazione culturale Roscianum  Pdf  30 ottobre 2013

La Relazione: di Pierpaolo Cetera, Presidente Associazione Soci@l - Ricerche bibliografiche sulla Crosia medievale e moderna. Pdf    15 dicembre 2013

     

Home . Pubblicazioni . Rubrica . Eventi . Rassegna . Storie. Link . Contatti . Fotografia. News . Iniziative . Luoghi . Interessi

Ultimo aggiornamento: martedì, 18 novembre 2014                                                                                                                                                                                                             Copyright © Franco Emilio Carlino. Tutti i diritti riservati

Su