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La memoria è vita!

In ricordo di Pier Emilio Acri

 

 

 Palazzo San Bernardino Sala Rossa Rossano Centro Storico (Cs) | Gennaio 2017

   
 

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02-07-17

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Note sul volume

 

Titolo Amicizia e reciproco rispetto in: La memoria è vita! In ricordo di Pier Emilio Acri
Natura Monografia
Autore Franco Emilio Carlino 
Tipo documento Testo a stampa
Pubblicazione Grafosud
Anno Gennaio 2017
Descrizione Opera senza illustrazioni
Pagine 72
Misure del volume cm. 14 x 21
Soggetto dell'opera Pier Emilio Acri
Collezione  
Paese di pubblicazione Italia
Lingua di pubblicazione Italiano

 

 

Il contributo presente nel volume pp. 18-20

   AMICIZIA E RECIPROCO RISPETTO

Franco Emilio Carlino, Componente Comitato Scientifico “Università Popolare” Rossano

   Nel  mio  intervento su La Voce del mese di febbraio, in occasione della morte di Pier Emilio, scrivevo che è  veramente difficile dare sfogo alle proprie riflessioni e iniziare a scrivere un articolo sapendo che uno di noi, uno che al giornale ha dato tanto, per un amaro segno del destino, non è più con noi.

   È proprio vero la sua dipartita lascia un vuoto profondo, in tutti quelli che lo hanno conosciuto e apprezzato, difficile da colmare. Purtroppo, di fronte alla morte non possiamo fare altro che rassegnarci sapendo però che il nostro Pier Emilio lascia un bagaglio culturale di inestimabile valore tale da alimentare la nostra memoria. Ebbene sì la memoria, quella per la quale Pier Emilio si è battuto nel corso della sua vita rovistando qua e là archivi stipati di ricordi, documenti, prove, testimonianze, tracce, reperti, sicuramente destinati all’oblio, ma che grazie alla sua competenza e alla sua professionalità, continuano a vivere e oggi sono patrimonio della comunità. Una vita dedicata a fare emergere la memoria.

   Conobbi Pier Emilio per caso nei primi anni di pubblicazione de La Voce. Un affettuoso amico, con l’ironia sempre a portata di mano. Una ironia a volte disarmante, di un giornalista stimato, con il quale spesso ho avuto modo di confrontarmi sulle diverse problematiche nel corso di alcuni pomeriggi, durante gli anni nei quali Lui era vice direttore del quindicinale La Voce e io iniziavo a scrivere i miei primi e rudimentali contributi per la testata su ciò che avveniva nel panorama scolastico. Collaborazione che si rivelò proficua anche successivamente quando le diverse attività lo impegnarono su più fronti.

   Pier Emilio da apprezzato giornalista non si lasciava sfuggire niente. Era curioso e cercava anche di capire i meccanismi di un mondo che non era suo come quello della Scuola. Sin da subito apprezzò il mio impegno nella scuola e negli Organi Collegiali tanto che, in occasione della pubblicazione del mio primo volume Il Distretto Scolastico N. 26 di Rossano - Cronistoria di un’esperienza (1988-1997) recensiva, a mia insaputa, il Volume con un articolo su La Voce del 10 settembre 1998.

   Lo ringraziai profondamente per queste parole che consolidarono sempre più il nostro rapporto di amicizia, di confronto e collaborazione anche quando più tardi mi affacciai a scrutare nel campo della ricerca storica, con la pubblicazione del volume Mandatoriccio storia costumi e tradizioni. E anche questa volta rintracciai un suo intervento dal titolo La vivacità culturale nel rossanese con il quale rimaneva positivamente impressionato di quanto accadeva a livello culturale nel nostro territorio.

   Un'altra occasione di confronto e di dimostrazione di sincero affetto la ebbi in occasione della presentazione del mio secondo libro dedicato al mio Paese, Proverbi popolari e modi di dire nel dialetto di Mandatoriccio, quando nella splendida cornice del castello di Mandatoriccio a presentare il mio volume fu proprio l'amico fraterno Pier Emilio. Era molto contento di avere avuto tale opportunità, perché indirettamente vi erano alcune cose che lo legavano idealmente a Mandatoriccio. Fu una bellissima serata d'agosto nella quale Pier Emilio intrattenne il pubblico intervenuto con la sua sottigliezza e prontezza espressiva  nel declamare i proverbi del mio libro. Credo che a farne comprendere pienamente la ricchezza del suo intervento sia stato lo stesso canovaccio usato da Pier Emilio.

   L’estro conversevole e spiritoso di Pier Emilio non tardò a ripetersi un anno dopo in occasione della presentazione del mio terzo libro Espressioni tipiche nel dialetto di Mandatoriccio, presentato anche nel centro storico di Rossano nel salone della Scuola Media “L. Da Vinci”.

   E la vicinanza di Pier Emilio non mancò nemmeno in occasione della presentazione, nell’ottobre 2013, del volume Trame di continuità Vol. I: La Calabria e lo Ionio cosentino sino alla nascita del Casale di Mandatoriccio, tenutasi nella splendida cornice del salone per le conferenze del palazzo baronale de Rosis, nel centro storico di Rossano.  Una serata patrocinata dalla stessa “Roscianum”, di cui Pier Emilio era vice presidente, con Mario Massoni, presidente e dall’Associazione culturale Soci@l di Mirto-Crosia, insieme a tantissimi amici, che Pier Emilio coordinò egregiamente con la su solita verve commentando il lungo viaggio a ritroso nei secoli ripercorso nel volume con in primo piano le vicende del Casale di Mandatoriccio inserite nel più ampio contesto della storia della Calabria e dello Ionio cosentino. Grazie ancora Pier Emilio per la tua sincera e fraterna amicizia, per il tuo entusiasmo, la tua ironia, per non aver fatto mai mancare il tuo contributo culturale sincero e spontaneo alle mie iniziative.

   Lavvento inaspettato della morte del caro amico Pier Emilio si è rivelato per tutti uno smarrimento e fai fatica a comprendere come questo sia potuto accadere. Quanto accaduto ci ha portati inesorabilmente a rivivere con la mente una successione di avvenimenti trascorsi, a rievocare situazioni, a ricordare momenti relazionali che non ci saranno più. La vita è segnata dalla memoria. Vicende, circostanze, eventi, azioni affiorano alla mente e ti riportano alle occasioni confidenziali trascorse con chi adesso non c’è più. E solo allora percepisci e comprendi il valore dell’amico che ti ha lasciato, che non c’è più, e con lui è andata via anche la confidenza, l’affetto, la familiarità, la fratellanza. È il momento nel quale il distacco ti rende razionale e capisci che il solo modo per andare avanti è reagire continuando a percorrere la via tracciata legandoti alla memoria. Il tuo vissuto con l’amico però lo custodisci con cura e provi a trovare il momento opportuno per ravvivarne la memoria e l’esempio. Pier Emilio per quanti lo hanno conosciuto è stato un modello, una testimonianza. Da giornalista è stato un attento osservatore e comunicatore. Non si è sottratto mai alla critica, alla denuncia e all’indignazione. Pier Emilio era molto stimato, oggi che non c’è più ci riconosciamo tutti spogliati da un amico la cui cultura era a 360°, perché Pier Emilio non era solo giornalista, ma anche documentarista, scrittore e archivista.

   Grazie ancora. Ciao Pier Emilio.  

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Ultimo aggiornamento: domenica, 02 luglio 2017                                                                                                                                                                                                             Copyright © Franco Emilio Carlino. Tutti i diritti riservati

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